Salvia e rosmarino, le verdi fragranze che arricchiscono di sapore i nostri piatti. Da sempre ingredienti indispensabili hanno anche qualche segreto legato alla loro storia e alle benefiche sostanze che contengono.
Il Rosmarino
Il mito del rosmarino
Il rosmarino entra a pieno titolo a far parte della narrativa letteraria, sin dai tempi degli antichi greci e romani, attraverso i miti dei loro dei. La sua storia comincia proprio qui, quando Venere, per vendicarsi di Apollo che l’aveva scoperta con Marte, lo fece innamorare pazzamente di una mortale, una principessa araba, Leucotoe, figlia del re di Persia.
Apollo, ardeva dalla passione, e per raggiungere la fanciulla che era tenuta sotto stretta sorveglianza, si tramutò nella madre e riuscì ad entrare nella sua stanza. Con una scusa fece uscire tutte le ancelle che stavano tessendo in sua compagnia e non appena rimase solo con lei, diede sfogo alla sua passione. Ma entrò in scena un terzo, anzi, una terza incomoda, Clizia, una ninfa innamorata di Apollo, che, per gelosia, rivelò il segreto al padre della giovane. Il nobile genitore, privo completamente di quella pietas genitoriale, spesso travolta, in antichità e non solo, dai timori di scandalo e delle usanze culturali, condannò a morte la figlia, una morte atroce: la fece seppellire viva. Apollo non aveva il potere di riportarla in vita ma per sollevarle la pena, indirizzò i raggi del sole verso la sua tomba donandole un po’ di luce. Sotto il calore del sole, le spoglie dell’ infelice fanciulla si trasformarono lentamente in una pianta dal profumo intenso, dalle foglioline sottili e dai fiori viola azzurri.
Nasce da questa leggenda la coltivazione del rosmarino, che diventò per greci e romani, simbolo d’immortalità. I loro rami venivano messi nelle mani dei defunti e poi bruciati in sostituzione dell’incenso.
La pianta del rosmarino
Il rosmarino (Salvia rosmarinus Schleid.), pianta arbustiva sempreverde che raggiunge altezze di 50–300 cm, con radici profonde, fibrose e resistenti, ancoranti, ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, ascendenti o eretti, molto ramificati. E’ un arbusto perenne aromatico appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originario di tutta la zona europea ed asiatica, è spontaneo nell’area mediterranea nei dirupi sassosi e assolati dell’entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nei luoghi sassosi e collinari. Le sue foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe 2–3 cm e larghe 1–3 mm, a forma lineare-lanceolate sono numerosissime sui rametti. I fiori ermafroditi sono sessili e piccoli e riuniti in brevi grappoli.
La Salvia
La storia della salvia
La storia di questa pianta parte dall’origine del suo nome che allude alla salvezza, evidentemente ispirato dalle innumerevoli proprietà medicinali di alcune delle specie. Le proprietà terapeutiche e medicinali della salvia erano note già dagli antichi, che la ritenevano in grado di curare ogni male: da qui il nome, originato dal termine latino salvus (che significa sano).
I Galli, ritenevano che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie. I Romani la consideravano una pianta sacra tanto che esisteva un vero e proprio rito per la raccolta (che spettava a pochi eletti).
Una nota particolare merita la specie detta divinorum, che ha caratteristiche di allucinogeno: la salvinorina, che ha effetti psicotici. La Salvia Divinorum è di origine sudamericana ed è stata utilizzata dagli Aztechi: storicamente per gli sciamani Mazatec impersona una divinità femminile e veniva utilizzata come oracolo, ci si rivolgeva a questa divinità per chiedere consiglio. La Salvia Divinorum è vietata in Italia.
Le caratteristiche della pianta
La specie più diffusa allo stato selvatico in Italia è la Salvia Sclarea, presenta un arbusto molto alto, delle foglie larghe e dai fiori corposi, molto attraenti per le api. La sua coltura è principalmente destinata a produrre un olio essenziale utilizzato nella fabbricazione di vermuth, di liquori o di profumi.
A pianta può essere alta oltre 1 metro (l’altezza media oscilla attorno ai 50 cm). Il portamento è erbaceo annuale o perenne, ma anche arbustivo. In particolare la forma biologica prevalente è erbacea, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.
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Salvia e rosmarino per una ricetta della salute
La salvia ed il rosmarino, a differenza della quasi totalità delle altre piante erbacee possono essere coltivati vicini, anche in vaso, in cortile, sul balcone, oltre che nell’orto o nel giardino.
Da centinaia di anni la medicina popolare utilizza salvia e rosmarino per curare diversi malanni: la scienza odierna conferma diverse proprietà di queste spezie e la loro funzione antibatterica e antiossidante. Ed ecco una ricetta che le mette assieme per una bevanda a tutta salute.
Ingredienti
- 1 mazzetto di rosmarino.
- 2-3 foglie di salvia.
- Miele o zucchero.
Preparazione
Fate bollire per circa 5 minuti il rosmarino e la salvia insieme. Lasciate riposare l’infuso qualche minuto nel pentolino. Infine filtrate la tisana con un colino versandola in una tazza e dolcificate a piacere preferibilmente con del miele.
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