E’ il momento di programmare piantagioni per un giardino rigoglioso e in fiore a primavera. Ecco come coltivare e trapiantare le rose a radice nuda. La loro preparazione avviene in pieno campo ed è piuttosto complessa ma l’attecchimento è ottimale.
Il ciclo colturale
Nel mese di marzo vengono piantumate rose selvatiche che cresceranno fino a luglio, il momento della fase di innestatura: nel colletto della rosa selvatica viene inserita una porzione vegetale, la gemma della varietà da riprodurre. Le piante di rosa vengono poi fatte riposare fino al mese di marzo, quindi ne viene eliminata la parte selvatica in modo da consentire lo sviluppo della vegetazione tipica delle piante da acquistare.
Il ciclo colturale delle rose a radice nuda dura 18 mesi, e si conclude alla fine di ottobre quando entrano in riposo vegetativo. Poi vengono estirpate dal terreno, separate per varietà, potate e riposte in magazzino a temperature costanti in attesa di essere vendute o invasate.
Le rose a radice nuda
Le rose a radici nude trapiantate in tardo autunno hanno una riuscita di attecchimento ottimale e offrono numerosi vantaggi:
- ampia gamma di scelta delle varietà, superiore a quella delle rose in vaso;
- minore costo rispetto alle rose in vaso perché vendute senza i costi di manodopera dell’invasatura;
- la pianta ha il tempo di assestare lentamente il suo apparato radicale nel terreno;
- non sono necessarie particolari cure così come non importa innaffiarle di frequente poiché vengono piantate in stato di riposo vegetativo e il substrato è generalmente umido.
Per richieste particolari o informazioni chiamateci allo 051 800406, le rose a radice nuda saranno a vostra disposizione in vivaio a partire dal prossimo mese di novembre.
Consigli per la messa a dimora
Le piante vengono vendute già correttamente potate. Dovete solo trapiantarle. La preparazione del terreno è un fattore determinante per il loro sviluppo, per ottenere buoni risultati procedete come segue:
Attenzione al Ph, quello adatto per lo sviluppo delle rose è attorno a 6-7 (neutro); se il Ph è acido la crescita potrebbe essere lenta e stentata. Se avete in giardino ortensie, azalee, camelie, magnolie e rododendri rigogliosi allora vuol dire che probabilmente il Ph è troppo acido per le rose. Si può correggere aggiungendo della calce agricola, approssimativamente due pugni, nel terreno circostante al punto del trapianto. L’operazione va ripetuta perché gli effetti tendono a svanire nel tempo.
Aggiungete del terriccio nuovo e mischiatelo alla terra, servirà a costituire il substrato ideale. Arricchite il terreno con rinnovate sostanze nutritive utilizzando specifico concime per rose.
Scavate delle buche abbastanza larghe e profonde, almeno 35-40 cm per permettere alle radici di distendersi completamente, senza metterle a contatto diretto con il concime.
Prima di piantare, immergete le radici in acqua freddo-tiepida per qualche ora in modo da idratarle.
Inserite la pianta all’interno della buca e copritela di terra fino al punto di innesto dove iniziano i rami. Comprimete bene il terreno circostante e innaffiate con circa 3-5 lt di acqua. L’innaffiatura è da ripetere almeno due o tre volte a settimana per tutto il primo mese in modo da consentire un attecchimento ottimale.
La distanza di impianto è funzionale alla geometria di ciò che si desidera realizzare e alle diverse varietà di rose. Se si tratta di una siepe, la distanza tra una pianta e l’altra può essere minima, se invece le rose vengono piantate in un’area verde più ampia, le distanze devono essere maggiori. Di seguito le misure indicative.
- Rose cespuglio grandi fiori: circa 45-55 cm
- Rose paesaggistiche: circa 40-50 cm
- Rose tappezzanti: circa 30-35 cm
Ecco le nostre rose puoi sceglierle nello shop e conoscerne le caratteristiche consultando la voce collezioni botaniche del nostro sito.
E da novembre potete trovare in vivaio anche un’ampia selezione di piante da frutto a radice nuda. Durante il riposo vegetativo del periodo invernale, è infatti possibile mettere a dimora con successo fusti di 1, 2 o 3 anni a radice scossa cioè senza pane di terra. E i vantaggi sono davvero tanti: minori costi e massima resa.