MIrto in fiore e Perovskia pareva autunno ma è ancora estate. Godiamo ancora di un’inedita stagione che tiepida, inonda giardini e tutti gli spazi verdi di gradevoli fioriture.
La Perovskia
La Perovskia atriplicifolia è una pianta erbacea perenne originaria dell’Asia. Il suo fusto è legnoso e forma un piccolo arbusto tondeggiante, alto anche 90-100 cm. Si sviluppa con il caldo primaverile, ama il sole e non teme il freddo. Il fogliame è di colore verde-grigiastro, semi sempreverde, con lamina fogliare divisa, spessa e rugosa.
Dalle foglie, se stropicciate, emana un intenso profumo di salvia. Un aroma gradevole che si mescola, nel tepore di questo autunno anomalo, alle altre fragranze del giardino. Dalla primavera inoltrata, fino all’autunno, sui fusti sbocciano piccoli fiori blu, molto simili ai fiori di lavanda, riuniti in lunghe spighe. La Perovskaia è adatta alla realizzazione di siepi e anche come esemplare singolo
Come coltivare la Perovskia
Le perovskia sono arbusti rustici e resistenti e non sono necessaria innaffiature frequenti. Resistono senza problemi anche a periodi prolungati di siccità. Durante i mesi primaverili bastano le piogge. In estate qualche annaffiatura sporadica è opportuna, soprattutto in periodi siccitosi o con temperature molto elevate. Per mantenere l’arbusto più compatto e denso è consigliabile tagliare le piante fino a 15-20 cm dal terreno, in gennaio-febbraio.
Il terreno più adatto
Questo tipo di pianta si coltiva anche nella comune terra da giardino, ideali sono terreni sabbiosi, molto ben drenati, con una buona quantità di materiale organico. I ristagni d’acqua possono comprometterne la salute. Raramente viene attaccata da afidi. Un’eventuale infestazione può essere trattata coi più comuni prodotti reperibili in commercio.
Moltiplicazione
Per seme, in primavera, oppure per talea in estate, utilizzando quelle che non hanno prodotto fiori. Le nuove piantine andranno lasciate per un po’ di tempo al riparo, prima di essere trapiantate in piena terra.
La pianta del mirto
Ideale a fianco della Perovskaia, forma arbusti e siepi rustiche. Il mirto è un sempreverde tipico della macchia mediterranea, diffuso nelle aree più calde dell’Europa meridionale. In Italia si trova spontaneo in Liguria e nelle isole. Ha un accrescimento molto lento, è longevo e può diventare plurisecolare. Raggiunge un’altezza di 2- 3 metri, ma esemplari vetusti possono raggiungere 4-5 metri di altezza. Ha portamento arbustivo o cespuglioso, molto ramificato, fitto, con rami opposti; il suo fusto è legnoso e robusto, con una corteccia rossastra.
Il suo profumo
Tipico delle coste più suggestive d’Italia, specialmente quelle della Sardegna è diventato un tratto caratteristico dell’isola e annuncia ai viaggiatori in mare, il vicino approdo. Tutta la pianta è particolarmente profumata, poiché contiene un olio essenziale chiamato mirtolo con proprietà balsamiche e antisettiche, oltre a acido citrico, acido malico e vitamina C. La parte superiore delle foglie presenta ghiandole puntiformi translucide ricche di olio essenziale che le conferisce il tipico profumo.
Mirto in fiore per la seconda volta
Eccoli, risplendenti nelle nostre piante in vivaio. Quasi non sembra possibile una fioritura così intensa e duratura. E’ quella del mirto in fiore per la seconda volta grazie alla condizione climatica eccezionale. I fiori profumati hanno 5 petali e stami dorati, sono bianchi con sfumature rosate. Compaiono su lunghi peduncoli, solitari o appaiati all’ascella delle foglie.
Coltivazione
La pianta di mirto è molto usata nei giardini come siepe o arbusto odoroso per la facilità di coltivazione, la rusticità e la possibilità di potarla nelle forme tipiche dei giardini all’italiana. Essendo una pianta selvatica che vive spontanea, non necessita di cure particolari.
Moltiplicazione
Le bacche presentano una scorza esterna cerosa recante le tracce del calice fiorale essiccato e contengono 5 o più piccoli semi reniformi. Maturano da novembre a gennaio rimanendo per un lungo periodo sulla pianta. Rappresentano una prelibatezza per gli uccelli soprattutto per merli, tordi e storni, che mangiandole propagano i semi, diffondendo così la pianta nell’ambiente. Non solo gli uccelli, anche le formiche contribuiscono alla dispersione dei semi del mirto nel terreno; questo meccanismo è chiamato mirmecorìa e rappresenta una strategia utilizzata da alcune piante per sfruttare la collaborazione delle formiche per disperdere i semi.
Ecco come puoi dare un tocco selvaggio e colorato al tuo giardino. Scegli queste piante rustiche, vieni a vederle in vivaio, oppure guardale sullo shop: Perovskia e mirto.