“Tanto gentile ed onesta pare”. Il buon Dante ci viene in aiuto per descrivere questo parassita che ha le sembianze di una piccola e innocente farfallina.
“Metcalfa pruninosa” è il nome completo del parassita, ove “pruinosa” indica il fatto che la sua caratteristica è quella di lasciare una patina polversosa e biancastra sulle superfici che va ad infestare.
Di origine americana, è stata rilevata in Italia nei primi anni ’80. Si tratta di un insetto che si nutre di linfa, della quale è in grado di digerire solo la parte proteica, mentre non essendo in grado di assimilare tutta la parte zuccherina, essa viene immediatamente espulsa dall’animale, traducendosi in abbondante melata.
Questa melata caratterizzata da un sapore dolce assimilabile al miele, viene poi raccolta con soddisfazione dagli apicoltori. Ma se questi ultimi hanno trovato una ulteriore risorsa, lo stesso non si può dire per agricoltori e giardinieri, ai quali l’insetto causa non pochi grattacapi.
L’insetto sverna allo stadio di uovo, riparato da rami e corteccia, in primavera vi è la schiusa delle uova, la quale prosegue scalarmente per tutta la primavera. Nel mese di giugno compaiono i primi adulti, che grazie alla capacità di volare si distribuiscono su tutta la vegetazione circostante; ma è dal mese di luglio che la loro attvità si intensifica, quando è facile osservarli allineati lungo rami, steli o la nervatura centrale delle foglie.
Dotato di apparato boccale succhiatore, esso punge la pianta sin dai primissimi stadi di vita, provocando decolorazioni ed ingiallimenti fogliari. Il problema maggiore è comunque dato dalla melata, sulla quale vanno a depositarsi funghi sapprofiti portatori di fumaggine.
Come intervenire
Effettuare trattamenti ripetuti con Confidor, i quali saranno in grado di contrastare efficacemente l’infestazione. Diversamente se preferisci un approccio biologico, ma sottolineiamo meno efficace, potrai intervenire con prodotti a base di piretro, o introducendo un insetto utile come Neodrynus Typhlocybae parassitoide naturale di metcalfa.