Il caso: un albero messo a dimora durante il mese di ottobre, la primavera successiva sembra non avere attecchito: nessuna foglia, nessun progresso.
In questo caso verificare se è ancora vitale tagliandone qualche rametto e controllando la presenza di linfa all’interno.
Se l’albero è secco, procedere alla sua sostituzione:
- estirpare la pianta;
- approfondire la buca, lasciandola aperta per un paio di mesi,
- inserire nella buca un tubo da drenaggio sistemato ad anello, prevedendo spazio per abbracciare la zolla e con un terminale da tenere a fior di terra per introdurre l’acqua di irrigazione (fondamentale per contrastare i periodi più asciutti);
- mettere sul fondo un pò di drenaggio (argilla espansa o lapillo), concime organico (cornunghia), terriccio torboso;
- inserire la zolla dell’albero mantenendo il colletto della pianta scoperto.
Ricorda che durante tutto l’arco del primo anno, la pianta sarà da tenere monitorata ed in particolar modo durante tutto il periodo estivo, nel quale è molto facile che entri in stress idrico.
Ulteriormente controllare anche i tutoraggi, che devono a servire a sorreggere/accompagnare la pianta non intralciandola nella crescita. Proteggere il tronco con una protezione in yuta, servirà a prevenire bruciature corticali e le relative spaccature che potrebbero poi veicolare agenti patogeni.
Ma perchè devo proteggere il tronco?
Gli alberi che provengono dai vivai, vengono coltivati l’uno vicino all’altro, in maniera abbastanza fitta; pertanto l’esposizione solare in certi punti è abbastanza debole e consecutivamente i tessuti che compongono la corteccia, saranno più fragili.
Addirittura, buona norma, sarebbe quella di mantenere – al momento dell’impianto – lo stesso orientamento (punti cardinali) che la pianta aveva in vivaio!
Quindi esporli alla luce solare intensa, equivarrebbe a una bruciatura certa. E non sperare che esistano solari appositi.