Hoya Carnosa, rappresenta un validissimo motivo per coltivare piante da interno: conosci meglio questa essenza che ti ruberà il cuore.
Il viaggio di H. Carnosa verso le nostre case, parte dal Queensland australiano, Cina e Polinesia, conducendo alla riflessione che solo luoghi di grande fascino avrebbero potuto generare una pianta così particolare.
Il nome le venne attribuito dal botanico Robert Brown per onorare l’amico Thomas Hoy, capogiardiniere del duca di Northumberland. Essa fa parte di tutto quel tesoro botanico che venne alla luce col colonialismo inglese: arrivata in Europa, divenne prestissimo oggetto del desiderio di collezionisti ed appassionati, perchè questa essenza ha una caratteristica che la rende unica: la particolarissima fioritura.
Detta comunemente “fiore di cera”, le sue infiorescenze raccolte in mazzetti semisferici, sono composte da cinque petali fusi assieme a formare una stella, e ricoperti da una peluria setosa, che conferisce loro un aspetto tenero e particolare. Intensamente profumati, alla sera emettono gocce di nettare zuccherino che li rende ancora più interessanti. I colori sono pastelli nelle nuances del bianco, del rosa e del giallo.
Pianta succulenta, il fogliame è lucido, cordato (cuoriforme) ed estremamente decorativo: pianta che ama arrampicarsi, è perfetta per incorniciare finestre e balaustre.
Norme colturali
Particolare attenzione andrà prestata a clima ed esposizione alla luce, con temperature che non dovranno mai scendere sotto i tredici gradi, ed una illuminazione molto intensa in modo da stimolare la fioritura e una abbondante vegetazione. Una illuminazione insufficiente, potrebbe mantenere una pianta sostanzialmente in salute e con un buon sviluppo fogliare, ma senza alcuna fioritura. Attenzione al sole diretto, che come per tutte le succulente, potrebbe generare ustioni fogliari.
Buona norma potrebbe essere metterla all’esterno durante i mesi estivi, per poi riportarla all’interno durante il periodo più freddo.
Attenzione a non togliere lo sfiorito: eliminare i fiori appassiti, potrebbe pregiudicare le fioriture future; spesso la pianta, torna a fiorire – nell’arco dell’anno – sul medesimo getto florale.
Il substrato dovrà essere un composto ad alta percentuale di torba, agriperlite e trinciato di corteccia: in natura infatti queste piante sono spesso epifite.
Innaffiare poco e spesso, avendo sempre l’accortezza di evitare ristagni idrici, in quanto l’apparato radicale è particolarmente delicato; arricchendo l’acqua con concimi per nutrire la pianta.
Hoya Carnosa è una compagna esclusiva, la cui presenza non è mai ignorata: se ti piacciono le stelle, potrai godere del tuo cielo privato.