Da dove veniamo
La nostra è una storia che nasce 50 anni fa. Una storia di passione e di amore per le piante e il giardino. Ma è anche una storia famigliare e di crescita.
Mio padre ha fondato questa azienda quando l’idea di giardino era ben lontana da ciò che è ora, e le piante che all’epoca si vendevano e si piantavano erano sempre le solite quattro o cinque. La sua, in qualche modo, è stata una operazione un po’ folle e visionaria.
Dagli anni settanta l’azienda è cresciuta e si è imposta sul mercato diventando un punto di riferimento per chi ama il verde e la botanica. Ha sviluppato diversi percorsi, arrivando per prima, all’inizio degli anni 2000, a proporre un modo di vivere il verde più raffinato e ricercato, offrendo anche arredi e oggettistica di qualità a corredo del giardino.
E’ stato un passaggio importante, perché ha coinciso con un salto di livello della nostra proposta progettuale rivolta anche a chi desiderava uno studio più completo e organico del proprio giardino, che riguardasse non solo la parte verde, ma anche quella architettonica.
Oggi anche grazie a quell’ esperienza, siamo in grado di realizzare interventi per risolvere ogni esigenza estetica, funzionale e di utilizzo legata agli spazi esterni, dando loro vita e significato.
Il nostro lavoro ha sempre avuto due anime: la prima legata alla ricerca e al collezionismo botanico che ci ha portato a produrre le ormai famose collezioni botaniche di rose, frutti, peonie e ortensie. La seconda legata invece a progetti e realizzazioni di giardini e terrazzi. Qui mettiamo a frutto la nostra esperienza, maturata nel tempo e forte di oltre 3.000 giardini realizzati negli anni.
Il cambiamento
Cambiare location è stata quindi un’evoluzione naturale, diventata una necessità insopprimibile. In cinquant’anni il nostro settore si è sviluppato, è cambiato e, come sempre accade in ogni cambiamento, si è reso necessario fare il punto su quali fossero i prossimi obiettivi e la visione che avevamo del futuro.
E’ stato un processo complesso e faticoso, come sempre accade quando si ha una storia importante alle spalle, ma che ci ha anche consentito di riscoprire i valori e le passioni che i turbolenti anni 2000 avevano un po’ offuscato. Ci siamo trovati così a dover scegliere fra diventare uno dei grandi megastore mascherati da vivaio, oppure rimanere fedeli alla nostra natura, seguendo la nostra naturale inclinazione per le piante e il verde.
Abbiamo, come sempre, seguito il cuore e, una volta presa la seconda strada, tutto è avvenuto di conseguenza. Abbiamo abbandonato l’oggettistica e l’arredamento per dedicarci con sempre maggiore impegno alla ricerca botanica e alla realizzazione dei giardini. Per fare questo avevamo bisogno di un luogo più grande dove fosse possibile proporre il nostro modo di vivere il verde in maniera diversa e non convenzionale.
Il vivaio: un luogo, un’esperienza
E abbiamo scelto un bosco giardino. Crediamo che il luogo in cui si acquista sia importante quanto ciò che si acquista. E’ un aspetto che si lega indissolubilmente alla qualità dell’esperienza. Per questo abbiamo pensato alla nostra nuova sede come ad una casa nella quale il giardino e la parte verde, fossero i protagonisti, dando loro un valore decisivo.
Per trovare la soluzione migliore abbiamo ripercorso le numerose esperienze fatte viaggiando nei vivai del Nord Europa e proprio ad essi ci siamo ispirati.
Il vivaio prima di essere un luogo è un’esperienza. In qualche modo si ha a che fare con la vita, con la ricerca e con la bellezza. E così, nella nostra nuova sede, realizzeremo giardini tematici e botanici mettendo in pieno campo tutte le varietà di piante e fiori che abbiamo per poterle condividere con voi.
Proprio per questo stiamo allestendo il roseto che sarà pronto a maggio 2022, con oltre 1000 varietà e il giardino delle ortensie, nel quale si potranno ammirare più di 250 varietà.
E siamo solo all’inizio. Quindi vi aspetto, sperando che l’amore che i miei collaboratori ed io abbiamo messo in questo nuovo progetto vi piaccia e vi avvicini ancora di più al mondo della natura.
A presto in vivaio!
Andrea Pagani