Questa settimana raccontiamo la storia di due frutti dal lignaggio illustre e dalla storia antica: la prugna Regina Claudia e la mela Annurca. La prima è il “pallido” ricordo di una giovane e timida sovrana; la seconda ha radici molto lontane e la sua coltivazione risale addirittura al periodo pre romano.
La Regina Claudia
La storia ufficiale quasi non parla di questa sovrana, ma il suo nome lo ritroviamo in un luogo davvero inedito per una così nobil donna: tra i banchi del fruttivendolo. Regina Claudia è infatti una dolce prugna, dal colore verde chiaro tendente al giallo.
La Regina Claudia, però, non è stata nei fatti, persona di poco peso: consorte di Francesco I, gli portò in dote la Bretagna e diede al mondo molti figli. Del re invece, il grande re francese Francesco I, ambizioso e intraprendente, ricordiamo soprattutto, l’ospitalità che diede all’esule Leonardo da Vinci nel castello di Amboise, consentendogli una di avere una vecchiaia agiata e serena. Ma torniamo alla nostra regina. Era piccola e minuta e purtroppo morì giovanissima, non prima di aver assolto il suo compito più importante: dare a sua maestà numerosi figli. Fu regina per soli 10 anni, e visse il suo ruolo in solitudine, oscurata dalla personalita più esuberante e impetuosa della suocera, Luisa di Savoia. Lasciò poche tracce di sé, i suoi ritratti sono presunti e di lei si sa solo che amava orti e giardini. La passione per la frutta era, a quei tempi, altamente simbolica ed emblema di prosperità. In virtù di questa passione il ricordo della regina Claudia sopravvive ancor’ oggi in modo insolito, sotto forma di un frutto.
Prugna Regina Claudia
Questa susina è ormai un classico e può essere considerata una fra le più diffuse sul suolo italiano, le sue origini sono molto antiche, pare che sia arrivata dalla Francia nel 1500. Considerata la regina delle susine, è ideale per il consumo fresco o per le classiche trasformazioni in marmellate e composte.
Il frutto del prugno Regina Claudia è grosso, sferoidale, con buccia sottile, verde giallastra e priva di pruina matura in agosto. Ecco come lo descrive Giorgio Gallesio nell’ ‘800, nel suo Trattato sugli alberi fruttiferi.
Bella nelle forme e di colorito modesto ma gentile, essa le supera tutte in delicatezza, in abbondanza di sugo, ed in sapore. (…) Il frutto è rotondo, di una grossezza mezzana, tagliato da una struttura marcata, e pendente da un picciuòlo piuttosto corto. La buccia è sottile, verdastra, e sfumata da una velatura di rosso dal lato del Sole. La polpa è fina, delicata, e piena di un sugo abbondante e saporitissimo. (…)
L’ albero è di medio vigore, molto produttivo ma di lenta messa a frutto. A fine inverno, per favorire una buona produzione fruttifera, occorre intervenire con potature mirate non troppo invasive della pianta. Poiché il susino Regina Claudia ha tendenza a fruttificare sui brindilli, rami sottili e lunghi che si dipartono dal ramo principale, durante la potatura, occorre fare attenzione a non eliminarli.
La Regina delle mele: la Melannurca
La Melannurca è presente in Campania dall’età preromana degli Italici Osci e Sanniti. Alcuni dipinti rinvenuti negli scavi di Pompei e di Ercolano ne testimoniano l’uso nel successivo periodo romano. Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) nel suo trattato: Naturalis historia colloca le prime coltivazioni nel territorio di Pozzuoli nominandola Mala Orcula per la contiguità di questo luogo al limitrofo Orco, ovvero il lago d’Averno, sede degli Inferi.
E’ l’unica mela italiana originaria del Sud, precisamente della Campania, dove le coltivazioni si concentrano in modo particolare nel napoletano, casertano e beneventano. Di dimensioni medio piccole, la mela Annurca è caratterizzata da forma tondeggiante leggermente appiattita, buccia liscia e cerosa e un colore rosso vivo e brillante. La polpa, di colore bianco, ha un sapore molto aromatico. ricca di fibre, regola le funzioni intestinali, è diuretica, particolarmente adatta ai bambini ed agli anziani, è indicata spesso nelle diete ai malati e in particolare ai diabetici. Anche per l’eccezionale rapporto acidi/zuccheri, le sue qualità organolettiche non trovano riscontro in altre varietà di mele.
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Frutti antichi e rose da piantare a radice nuda accompagnano le coltivazioni di fine inverno per regalare fioriture splendide e raccolti speciali. Venite a sceglierli in vivaio, troverete anche tutto quello che serve per coltivarli con successo.