Affidabile, generosa, tenace: una vera garanzia che accompagnerà i tuoi mesi invernali arricchendoli con meravigliose e abbondanti fioriture.
E sono proprio le splendide e ripetute fioriture a renderla così popolare, perchè obiettivamente l’aspetto della pianta non presenterebbe grandi attrattive, salvo valutarla con gli occhi di un botanico.
Perchè se la si osserva con competenza, si comprende la natura straordinaria della nostra Epiphyllum o Schlumbergera:
originaria delle foreste pluviali brasiliane, è una cactacea epifita, ovvero una pianta non parassita che vive sospesa, appoggiandosi agli alberi e le cui radici entrano in diretto contatto con luce ed aria.
Dotata di caratteri morfologici particolari, le sue ramificazioni sono costituite da “cladodi” ovvero porzioni di ramo appiattite che svolgono di fatto le funzioni svolte dalle foglie.
I fiori hanno corolle multiple e gli stami pronunciati: a seconda della cultivar la forma dei petali può cambiare leggermente.
Come la coltivo
Substrato leggero e areato per consentire una corretta percolazione dei liquidi ed una sufficiente areazione della radice.
Esposizione luminosa, da evitare la diretta esposizione ai raggi solari.
Temperature comprese tra i 10 ed i 20°C
Nutrizione con concimi bilanciati a maggior tenore di potassio (K) e completi di fosforo (P) per supportare la fioritura: a tale proposito somministrare concimi osmotici a lento rilascio.
Buona norma sarà collocare la pianta all’esterno durante la stagione estiva, avendo l’accortezza di porla in luogo riparato dalla luce diretta del sole e lasciarvela – in linea di massima – sino a che la minima scenderà dai 17°C. A quel punto la pianta avrà già predisposto un buon numero di boccioli e sarà pronta per fiorire in interno.
Pianta molto sana, teme solo due cose: il ristagno idrico che porterebbe ad immediate ed irreversibili marcescenze, e gli attacchi di cocciniglia, questi ultimi facilmente contrastabili con l’utilizzo del prodotto.
Attenzione agli sbalzi termici che causano la caduta sia del fiore che del bocciolo.
Ne voglio ancora
La propagazione è di una semplicità disarmante: sarà sufficiente prelevare porzioni di ramo (cladode) e porle a radicare verticalmente in un vasetto contenente terriccio a prevalenza sabbiosa ed arricchito da agriperlite. La radicazione avverrà in tempi rapidissimi.
A margine
Nel quotidiano è conosciuta come “cactus di Natale” grazie all’amabile consuetudine di fiorire d’inverno, o “Lingua di suocera” forse per l’aspetto sottile e apparentemente minaccioso dei suoi cladodi.
Un ricco guardaroba
Fioriture a cascata spettacolari e ripetute, dai colori saturi che vanno dal bianco puro, al rosa confetto, al fuxia più luminoso, all’arancio, al rosso corallo. Tutti i fiori sono caratterizzati da un aspetto “cristallino” che li impreziosisce.