Il giardino dei sensi

Curare un giardino, quando è evidente che è lui a curare te. (cit.) Forse il dono più insondabile del mondo vegetale: la capacità di aiutare la guarigione.

Passeggiare in Giardino è innanzitutto una esaltazione dei sensi, i quali vengono immediatamente coinvolti: vista, olfatto, udito, tatto, e talvolta il gusto. Una caratteristica che si è fatta ben presto notare, e non solo dai più attenti garden designers ed appassionati, ma da chi si occupa di benessere fisico e mentale. Per questo motivo negli anni sono sempre più aumentate le zone verdi nei contesti ospedalieri, per questo sempre più medici caldeggiano un più intimo rapporto con la natura. Tutto ciò assume il nome di “Hortycultural Terapy” o “Garden Terapy“: una disciplina medica, che usa le piante, l’attività di giardinaggio e l’innata affinità che noi sentiamo verso la natura, come mezzo professionale in programmi di terapia e riabilitazione.
Ulteriormente, l’altissimo potere pacificante che infonde un Giardino, lo rende perfetto per instaurare percorsi di guarigione anche molto complessi: dalle malattie del corpo a quelle dell’anima come la depressione.

Il Giardino sensoriale
normalmente utilizzato per aiutare i portatori di handicap, presta particolare attenzione ad una forte sollecitazione dei sensi.
La vista: giocare col colore alla scoperta delle sfumature, ma anche i contrasti. Creare lo stupore attraverso punti focali inaspettati. Un esempio storico è dato per esempio da il giardino di Bomarzo in provincia di Viterbo, dove di volta in volta ci si deve misurare con forme e strutture inaspettate in un contesto misterioso ed inselvatichito ad arte.
L’olfatto: cosa sarebbe un giardino privo di odori? Molto probabilmente un giardino finto. Dall’odore muscoso e legnoso della terra di foglie dopo la pioggia, ai profumi delle rose. Molto utili sono tutte le piante adatte ad un giardino mediterraneo: lavanda, santolina, cistus, helichrysum. Le aromatiche poi, sono una vera fonte di sensazioni: menta, salvia, timo, rosmarino, origano, cedrina, alloro, dragoncello, erba cipollina… Di tutte queste essenze esistono infinite varietà, con una palette olfattiva pressochè infinita. Per una scoperta sempre nuova.
L’udito: il canto degli uccelli, delle cicale durante il giorno, dei grilli la sera. Lo stormire delle foglie, il crepitare dell’erba e della ghiaia. Lo scorrere dell’acqua di una fontana o ancor meglio di un ruscello. Ulteriormente, utilizzare la musica per ampliare le suggestioni e sottolineare i percorsi: come ne “Il Giardino degli Angeli” di Castel San Pietro Terme (BO), che cattura immediatamente il visitatore, prendendolo letteralmente per mano ed accompagnandolo in un percorso pieno di suggestioni.
Il tatto: trascurato dai più, il tatto si rivela una componente fondamentale per i non vedenti. Essenze dalla texture particolare, come la Stachys Lanata le cui foglie tomentose sono di una morbidezza unica, le graminacee: tutti i  pennisetum, i carex, i miscanthus.
Il gusto: per stimolare il gusto è importante che nel percorso siano presenti frutti e fiori eduli. Da non trascurare il forte potere evocativo del cibarsi di un fiore: rosa, lavanda, calendula, nasturzio, viole, borraggine. Perfetti tutti i piccoli frutti da inserire lungo tutto il percorso e da cogliere man mano, come fossero doni.

Un giardino ti accoglie con parole che parlano dritte al cuore. E forse è questo il significato più profondo della vita delle piante.

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