Helleborus

Tutto ha inizio nell’ombrosa frescura del sottobosco, dove da un rizoma nero si sviluppa un fiore di puro candore ed il nome innocente di Rosa di Natale. Ora seguici e ti parleremo del suo incanto.

Appartiene alla affascinante e velenosa famiglia delle Ranuncolaceae, e l’amabile attitudine che possiede l’H. “Niger” di fiorire a ridosso del Natale l’ha reso protagonista di alcune leggende cristiane tutte legate alla Natività: alla pastorella piangente per non aver nemmeno un fiore da offrire al piccolo Gesù, viene in soccorso un angelo con il pallino del giardinaggio, il quale mostra alla piccola (distratta) questo magnifico fiore appena sbocciato sotto la neve.

Erbacea perenne endemica in tutta Europa, essa vive il suo momento di fulgore durante il periodo vittoriano e sino alla prima metà degli anni ’50 del novecento. Nell’Inghilterra di fine ottocento, l’H. popolava i Giardini ed entrava nei salotti, protetto da campane di vetro. Dalla seconda metà del novecento in poi – forse complice la rinascita economica del dopo guerra, che portava a prediligere colori squillanti e forme nuove – questa essenza è uscita man mano dai giardini.

E’ una pianta preziosa per valorizzare le zone d’ombra e per avere fioriture importanti anche durante i mesi più freddi.

Come lo coltivo?
Scegliere una posizione ombreggiata: e non si intende ombra cupa, ma semplicemente una posizione riparata dai raggi solari diretti. L’ombra offerta da un albero deciduo ad alto fuso è la soluzione ideale. Il terreno deve essere fresco, prevalentemente calcareo, lavorato in profondità ed ammendato con concime organico. La buca dovrà essere di circa 40 cm. sia in profondità che in larghezza: in questo frangente praticare un buon drenaggio poichè l’eccessiva umidità favorisce l’insorgere delle malattie fungine.
La concimazione deve essere somministrata in autunno ed al termine della fioritura, con concimi osmotici ricchi in potassio e fosforo. Ad anni alterni distribuire sul terreno stallatico maturo o pellettato miscelato a terriccio.
Dopo l’impianto essi devono essere lasciati indisturbati senza spostarli, perchè non amano i grandi cambiamenti.

Le malattie
Essenzialmente il nostro Helleborus è una pianta molto sana, che se piantata nel posto giusto (quindi: no sole diretto, e nemmeno ombra cupa) potrà riservare grandi soddisfazioni. Come sempre le specie saranno sempre più forti degli ibridi, i quali possono anche soffrire di malattie fungine: una spruzzata preventiva con ossicloruro di rame servirà per contrastare efficacemente l’insorgere della patologia.

Ne voglio ancora
L’Helleborus è una pianta che in natura si riproduce spontaneamente, tuttavia si può intervenire per suddivisione del cespo a fine estate per consentirle di produrre nuove radici prima dell’arrivo del freddo. La ceppaia dovrà essere suddivisa in tre parti al massimo e le nuove piantine messe a dimora col colletto a filo del terreno.


Da sapere
I fiori sono formati da cinque sepali: i petali si trovano al centro del fiore dove hanno assunto la funzione di nettari, piccoli contenitori – per l’appunto – di nettare.

C’è Helleborus ed Helleborus

H. Niger: il più conosciuto sin dall’antichità. Prende il nome dal colore nero dei rizomi, è la varietà narrata nei racconti popolari e conosciuta col nome comune di Rosa di Natale Rosa di Sant’Agnese. Perenne sempreverde, fiori bianchi dal tardo autunno sino alla primavera.

H. Foetidus: pianta comune dei nostri boschi, conosciuta col nome comune di Elabro Puzzolente. L’odore caratteristico della pianta è dato dalla presenza di ghiandole sparse su tutta la pianta. Perenne sempreverde, fiori che sfumano dal verde acido al porpora da gennaio sino ad aprile.

H. Guttatus: originaria del Caucaso si tratta di una delle varietà più significative. Infatti i sepali presentano una particolare maculatura color porpora scuro. Fiorisce da marzo ad aprile.

H. Orientalis: specie proveniente dall’oriente, dai Balcani, e dall’Asia Minore, la quale ha dato origine a molti degli straordinari ibridi che colorano i giardini primaverili. Infatti questa varietà detta appunto Rosa di Quaresima, fiorisce da marzo ad aprile.
Questi H. tollerano di buon grado temperature più calde.

 

Chi ama il giardinaggio ed il proprio Giardino, deve assolutamente provare il piacere di incontrare un Helleborus fiorito sul proprio cammino.

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